lunedì 19 gennaio 2015

Desde Bolivia - Piove, senti come piove !!!!

Piove, senti come piove, madonna come piove, senti come viene giù!
........
Hai visto che piove,
senti come viene giù ....
piove sulla tua testa e l'aria si rinfresca e pioverà fin quando la terra non sarà di nuovo piena e poi si rasserena ......
senti le gocce che battono sul tetto,
senti il rumore girandoti nel letto.....
..... rinascerà, sta già nascendo ora senti che piove e il grano si matura
e tu diventi grande e ti fai forte
e quelle foglie che ti sembravan morte ripopolano i rami un'altra volta ....
......è la primavera che bussa alla tua porta ....
e  piove,.... madonna come piove e prima che il sole ritorni a farci festa ....
senti, senti come piove,.......  senti, senti le gocce battere sulla tua testa....
 .... (Testo di Jovanotti)


.. foto della Joe
Kami - panorama dalla finestra di casa










Kami - donna del pueblo si ripara dalla pioggia con un plastico














Kami - l'acqua scivola dalle calamine dei tetti


La diffusione e copia di cio' che pubblicato in ogni post (pagine del diario e foto) sono rigorosamente vietate.

Desde Bolivia - Vivere la pazienza

dalla Joe :
...dal vecchio mondo: suona la sveglia, alzarsi mezz'ora prima degli altri, andare in bagno, vestirsi, preparare la colazione,... nel mentre svegliare i bambini, organizzare le idee e pensare ai vari appuntamenti della giornata e come far quadrare il tutto, ... poi richiamare i bimbi , controllare cartelle ,.. siamo pronti?... dove sono le chiavi della macchina? Dai che e' tardi!!

...accompagnare la truppa a scuola, MIIIIII CHE TRAFFICO!! , cercare parcheggio e poi via al lavoro.
Ogni giorno lo stesso ritmo, tutto di un fiato, viviamo in un tempo veloce e breve, soffocati dalla fretta e ci sorprendiamo dicendo: "siamo gia' a meta' del mese e tra breve sara' primavera!" un'inquietudine sottile ci attraversa  incapaci  a volte di vivere a pieno ogni istante,... un mondo cosi' veloce in cui perdiamo la scansione dei giorni, lo spazio  dell' ATTESA, tutto apparentemente uguale, veloce ma uguale. Bello e faticoso staccare e prendersi del tempo proprio. .., a volte risulta impossibile.

..... qui a Kami e' un po' diverso. Tutto piu' lento, mi sembra a volte che le persone vivono ASPETTANDO e quando i ritmi diventano piu' veloci (vedi in citta'), e' CAOS.

Aspettare che termina il periodo delle piogge, ....
.... che l'acqua dalle tubature recuperi pressione, ...
........... aspettare che il trattore apra il nuovo cammino, ....
..... aspettare in chiesa che arrivi la sposa con i vari testimoni, ....
...... attendere che ritorni l'elettricita', ....
.....aspettare la flota (pulman), ...
............ aspettare una telefonata che fa fatica ad "entrare", ....
..........che il forno raggiunga la temperatura per poter  infornare il pane, ....
..........che la massa lieviti, ...
..........aspettare la pioggia per seminare le patate, .... aspettare, aspettare,... aspettare,... la missione mi insegna a vivere la PAZIENZA.

Un'attesa che non e' perdita di tempo, ma impegno nel cercare di vivere con pienezza e giustizia ogni istante che mi e' donato sorprendendomi davanti al nuovo e al diverso, cercando di guardare le cose con occhi diversi!!  Joe


.... Vivere l’attesa significa essere in grado di prefigurarsi un futuro, di nutrire la speranza, fare i conti con le proprie fantasie, le aspettative e adattarle flessibilmente a quella che poi sarà la realtà. Ma ancora più importante è sapere vivere l’attesa, un po’ come accade per un viaggio. A volte siamo così proiettati verso la meta che quel che ci sta in mezzo sembra una perdita di tempo, un impiccio che non vediamo l’ora che finisca. Ma la vita non è a compartimenti stagni, ci sono preparazioni, viaggi, arrivi, nuove partenze. Che senso ha perderne una parte?
Impariamo, dunque, a vivere l’attesa, e non a vivere nell’attesa.
Anna Fata 
Psicologa del Benessere

IL TEMPO DELLA (IM)PAZIENZA   by  MARCO  BONORA
Ogni cosa nelle nostre vite è pensata per farci fare più cose in meno tempo, per farci arrivare più velocemente in un luogo, per  essere più produttivi. Questa continua e costante spinta sull’acceleratore va bene in determinate situazioni e per periodi di tempo limitati ma a lungo andare diventa un’arma a doppio taglio e non ci consente di vivere quello che accade, comprenderlo e trarne insegnamento. Insomma la velocità porta impazienza e l’impazienza non aiuta a crescere.
Forse uno dei più grandi cambiamenti che possiamo portare nelle nostre vite è quelli di tornare ad essere pazienti. La tecnologia, che ha migliorato la nostra vita sotto molti aspetti è così tanto entrata a far parte della nostra quotidianità da alterare le nostre aspettative sul tempo necessario perché una cosa arrivi a compimento e anche sul tempo a noi necessario a reagire di fronte a nuovi stimoli e nuove situazioni. Pretendiamo che le cose accadano subito e velocemente e abbiamo perso la nostra capacità di dare tempo al tempo e di seguire il naturale corso delle cose.
Non permettiamo alle situazioni di evolversi. Vorremmo che tutto fosse veloce come un click e  che le situazioni di vita si evolvessero tanto rapidamente quanto il download di un file.
Nessuna attesa. Tutto subito.
Viviamo in un mondo che ama la velocità ma la vita, le relazioni e il lavoro hanno, da sempre,  un tempo di sviluppo più lento ed organico. Avere pazienza è avere capacità  di attendere e di vivere in modo intenso e completo tutti quei  piccoli miglioramenti quotidiani che, nel lungo periodo, portano splendidi risultati.
Sono i piccoli passi che contano di più. La pazienza ci permette anche di riflettere e imparare dagli errori e diventare ogni giorno più consapevoli della nostra forza. Questa evoluzioni avviene solo con la capacità  di attendere che le cose giungano a compimento e con la voglia e il tempo di riflettere su se stessi. La pazienza è uno dei requisiti fondamentali se vogliamo essere in grado di goderci la vita: l’impazienza genera invece aspettative e frustrazioni.


l'attesa......... foto della joe







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Informazioni personali

La mia foto
Diploma di ragioniera presso Istituto Achille Mapelli di Monza. Scuola Fondazione Giovanni ed Irene Cova di Milano, diploma di addetta alla lavorazione della ceramica al tornio. Fino al 2007 ho lavorato nel controllo di gestione del gruppo Multinazionale Sol Monza. Dal novembre 2007 esperienza missionaria nella comunità di Arque e Tujsuma - Bolivia . Attualmente vivo nella missione Salesiana di San Jose' Obrero di Kami - Cochabamba (Bolivia) per contatti giomenni@hotmail.it