mercoledì 25 marzo 2015

Desde Bolivia - Lavoro comunitario - spennamento!

Ha piovuto tutta la notte e questa mattina c'e' nebbia fitta.
Io e Alice insieme ad alcuni lavoratori della parrocchia dobbiamo raggiungere Icoya (la "fattoria" della missione, qui si allevano maiali, polli lama,..); oggi necessitano mano d'opera perche' si prevede di uccidere una ottantina di galline.
Scendiamo con il jeep lungo il cammino reso difficile dalle piogge e arriviamo ad Icoya a meta' mattina.
Saluto alcune persone gia' al lavoro e senza farmi notare osservo a 360 gradi dando una panoramica veloce di cio' che mi aspetta; ecco la fotografia che si presenta ai miei occhi: due signore sedute su di un sasso stanno spennando polli, ai loro piedi tante piume e alcune galline gia' "svestite", un pentolone con acqua bollente il cui fumo si aggiunge allo strato di nebbia gia' esistente, due boia che sgozzano galletti, pozza di sangue sull'erba, galline che rantolano al suolo allungando le zampette negli ultimi i stanti di vita, sacchi in yuta colmi di polli vivi che agitandosi fanno rotolare lentamente il sacco guadagnando qualche centimetro dal destino gia' assegnato, odore di sangue, fango al suolo,... l'acqua continua a bollire....., immersa nella nebbia manca solo la maga Mago', pero' mi piacerebbe confidare nel mago Merlino.
Penso: "Se solo avessi la pozione magica con le regole sul come procedere!!" Povera me, uccidere le galline, proprio non posso, il mio spirito non violento mi impedisce questo gesto,... poi ci sono gia' i due boia, ... quindi mi tocca lo spennamento.


Prendo per le zampette un pollo - prima lo osservo attentamente assicurandomi che sia morto - e mi dirigo al pentolone.., viene in mio aiuto una signora, immerge il pollo, lo gira piu' volte nell'acqua aiutandosi con un bastone, acqua bollentissima, stacca due piume , ya esta' listo (ora e' pronto), quindi riprendo il polletto per le zampette, da ustione!!! e cerco anch'io un bel sasso su cui sedermi ed iniziare il lavoro.
Naturalmente non trovo un sasso, l'erba e' bagnata, giro e rigiro con il pollo in mano. Va be', lo appoggio all'erba e inizio a spennarlo.

Alcune considerazioni:
1) non posso afferrarlo per il collo perche' sgozzato perde sangue e mi fa senso, quindi lo tengo per un'ala;
2) le piume del fondo schiena sono durissime e fatico a toglierle, al prossimo pollo bide' bollente cosi' da non impazzire a strapparle;
3) per chi non lo sapesse, artigli  e zampette hanno una doppia protezione che va tolta, mi sembra di strappare la pellicina dalle mani quando si incolla alla pelle il vinavil;
4) termino il mio primo pollo (mezz'ora) quando i miei amici gia' stanno ultimando il secondo. Mi hanno doppiato sulla tabella di marcia!!

Altro pollo, altro giro. Mi dirigo al pentolone e faccio tutto da sola..., giro e rigiro il pollo, un bel bagno caldo cosi' e' piu' facile strappare le piume, tolgo il pollo e con movimenti decisi strappo le piume, ma aime' anche parte della pelle si stacca,.... cosa sto combinando? aiuto!!, tutti ridono e dicono: Ya esta' medio cocido! ( gia' e' mezzo cotto!),  l'ho lasciato troppo in acqua bollente, ora devo aspettare che si raffreddi.


Se non fosse che i polli sono gia' venduti e rappresentano un bel guadagno per le casse della parrocchia, forse mi sarei tirata indietro, pero' mi piace lavorare insieme e sentirmi un po' utile.

A fine giornata abbiamo preparato per la vendita 100 polli, le mani e i vestiti puzzano di pollo, stanotte sognero' galline e galletti, colli sgozzati, piume all'aria.

.... Sorpresa:  per cena sopa de pollo (zuppa di pollo!!!) , ...e noooooo!!! Oggi salto, non me la sento, domani si vedra', ...

Joe



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sabato 14 marzo 2015

Desde Bolivia - "filigrana" di incontri

MISSIONE: "Filigrana" di incontri

... missione: andare incontro alle persone, fermarmi, stare con loro, imparare a conoscere, a camminare con l'aiuto della gente e da sola, mi sembra a volta di essere tornata bambina: devo imparare a parlare, a camminare, a mangiare,... Ogni incontro e' diverso e mi cambia, mi apre strade nuove, nuove prospettive; il compartir, l'incontrare, lo stare, mi aiutano a comprendere qualcosa di piu' di me stessa e del contesto in cui vivo.
Ogni incontro e' diverso, unico e prezioso: un incontro di sguardi, un intreccio di parole, emozioni, silenzi, .. come tanti fili d'oro che fissati ad un supporto (mente e cuore) mi permettono di creare relazioni semplici, amicizie nuove, rapporti sinceri alla pari,.. mi insegnano a donare senza pretedere garanzie.
Il non capire tutto, il saper accettare che possono esistere due mondi cosi' diversi, il sentirmi a volte a disagio, non sapermi come muovere, osservare e sentirmi fuori posto in alcune circostanze legate ai loro usi e costumi mi fa sentire piccola e fragile, scopro i miei limiti, a volte mi blocco,... tutto cio' penso sia naturale e la cosa bella e' che non viene meno la forza di guardare le cose con occhi nuovi, sempre rimane vivo il desiderio di stare, spendere tempo, energie,... attiva la curiosita' dell'andare incontro al diverso. joe



   Incontrare, riscoprire, perdersi, riconoscere,                                                  sorprendersi, ....       foto della joe

Incontro con....

... l'aria frizzante di alta quota, la luminosita', un cielo nuovo, mille stelle, buio profondo, il silenzio della notte, ....




l'incontro con .......la simpatia dei bimbi, la dolcezza, occhietti caffe', mille nomi da imparare, caldi abbracci e mani fredde,  la semplicita', la resistenza, l'innocenza, il sacrificio, l'affetto, il giocare insieme, l'allegria, l'incontro di sguardi...


l'incontro con ........ la musica, gli odori, i rumori, tanti sapori nuovi, il disordine, ...


l'incontro con ....la comunita' nella preghiera, i miei dubbi, le mie certezze, gli ideali, i miei  sogni,...                                                                   




l'incontro con la bellezza della natura,...il  dono, la gratuita', il dire grazie, la semplicita', ...



l'incontro con i colori, la creativita', l'ingegno, la professionalita', la fantasia , ...










Toni Capuozzo  - Adios  - .....mi interessava più il viaggio che la meta finale. 
Avevo lasciato tutto, tornavo al sud America un viaggio come se l’avevo già percorso in una vita precedente, come se fossi tornato a casa, come se il futuro avesse deciso di aspettarmi a sud.
Avanti e indietro sui miei passi, era l’unica cosa che sentivo di fare. 
La vita non riesco a considerarla solo mia, pensando a una storia di milioni di persone che in un modo o nell’altro , nell’arco dei miei anni di vita, trasformano un po’ questa umanità, consegnandola a chi viene in una catena infinita che dovrà pur portare a vivere la logica dei sentimenti e dei rapporti, a produrre per tutti a dare spazio vitale a tutti.

Pino CacucciCamminando, incontri di un viandante – si possono percorrere milioni di km in una sola vita, senza mai scalfire la superficie dei luoghi né imparare nulla dalle genti appena sfiorate. 
Spostarsi è facile, spesso lo impone il lavoro o si vola in vacanza dall’altra parte dell’emisfero per scattare foto e tornare indietro identici a come si è partiti. Viaggiare con occhi sgranati sulle meraviglie altrui è inutile quando l’anima resta chiusa nella cassaforte di casa.
Un vero viaggio si può fare anche camminando a piedi fino ad un quartiere della propria città dove vivono o sopravvivono persone venute da lontano, spinte dal bisogno ma non per questo povere in assoluto.


Etty Hillesum          Lettere 1941 – 1943

...leggo il diario, che ricca vita mi viene incontro da ogni pagina, e pensare che è stata la mia vita! Non sono i fatti che contano nella vita ma ciò che grazie ai fatti si diventa. L’orsa maggiore brilla altrettanto veritiera sopra un paesino sperduto che sopra una grande città nel cuore di uno stato, sembra che non manchi nulla all’universo. Se si va tra la gente, ti rendi conto che là dove ci sono uomini c’è anche vita, e che questa vita si ripresenta nelle sue mille sfumature, con un sorriso e con una lacrima. Ospitare i fatti che dobbiamo affrontare , ospitarli nelle nostre teste e nei nostri cuori per farli decantare e divenire fattori di crescita e di comprensione, allora noi siamo una generazione vitale. Situazioni simili non creano uomini simili. ....le poche cose grandi che contano devono essere tenute d’occhio , il resto si può tranquillamente lasciar cadere. E quelle poche cose grandi si trovano dappertutto , dobbiamo riscoprirle in noi stessi per poterci rinnovare alla loro sorgente,....



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Informazioni personali

La mia foto
Diploma di ragioniera presso Istituto Achille Mapelli di Monza. Scuola Fondazione Giovanni ed Irene Cova di Milano, diploma di addetta alla lavorazione della ceramica al tornio. Fino al 2007 ho lavorato nel controllo di gestione del gruppo Multinazionale Sol Monza. Dal novembre 2007 esperienza missionaria nella comunità di Arque e Tujsuma - Bolivia . Attualmente vivo nella missione Salesiana di San Jose' Obrero di Kami - Cochabamba (Bolivia) per contatti giomenni@hotmail.it