mercoledì 12 agosto 2015

Desde Bolivia - Compartir


Caricata la gasolina, indirizziamo la jeep lungo  cammini senza indicazioni, pura polvere, non mi chiedo dove stiamo andando e quanto tempo è previsto nella tabella di marcia,… cammini non facili, nomi di comunità impronunciabili, nessun cartello, nessun riferimento, strade sterrate ci conducono a una comunità che ci aspetta, cani ringhiosi si avventano contro la jeep, oltre alle buche anche i chanchitos (maialini) da evitare, dare passaggio a donne con bimbi che altrimenti dovrebbero fare chilometri a piedi, sguardi s’incontrano, sorrisi sdentati che ti catturano il cuore,  pianti di bimbi,  visi provati da rughe segnate dalla fatica e scavate dal sole, occhi rossi, odori diversi non facilmente identificabili (cibo, sudore, fumo???)… le donne ci parlano: parole appena sussurrate, pronunciate timidamente prendono “il largo” miste ad odore di coca masticata. 

Ore 9 -  Prima sosta alla “Mina sezione Bolivar”, celebrazione della Santa Messa con i minatori. Cielo blu, vento forte, i tetti in calamina delle case dell’accampamento minero sbattono violentemente, spero non prendano il volo diventando frisby taglienti , un semplice tavolo coperto da una manta (coperta di lana) ed ecco pronto l’altare, un microfono che funziona a singhiozzo emettendo fastidiosi fischi, caschetti ai piedi dell’altare e minatori in ordine sparso in attesa della messa. Finalmente iniziamo, partecipazione zero, canta e prega il “padre sito”, cerco di aiutarlo condividendo la Santa Messa, ….
E’ il momento della benedizione degli elmetti, i minatori si avvicinano all’altare, l’attenzione è al massimo, .. anche solo una goccia dell’acqua bendecida deve bagnare il casco così da garantire un buon lavoro privo d’infortuni.
Dall’elenco interminabile di nomi di minatori deceduti in mina e ricordati durante l’Eucarestia, capisco che il lavoro è ai limiti minimi della sicurezza  e forse indossare un caschetto benedetto, inseparabile strumento di lavoro, dà un pizzico di coraggio e speranza, un amuleto salvasfiga nel duro e pericoloso lavoro della mina. Ora si Ch'alla. I minatori invitano bottiglie di birra che il padre sapientemente agita, il getto di schiuma deve battezzare l’entrata della mina, i caschetti, gli strumenti di lavoro, i minatori, …. io cerco di dribblare tra i vari minatori e raggiungere agilmente, quasi inosservata, le file secondarie per evitare il getto di alcol. Terminata la messa, terminata la challa…, la comunità minera rimane unita nel compartir: si beve, si pranza e si fa festa, buon provecho!!! (appetito).





Condividiamo con i minatori, poi salutiamo e riprendiamo il cammino.
Ore 11,30 seconda sosta: Comunità di Camavi,  altra messa.
La chiesetta in terra e calamina è molto semplice.
Entro, sole e buio (la chiesetta che è senza finestre è dolcemente illuminata dalla luce di alcune candele), ..la penombra mi obbliga a fermarmi per abituare gli occhi, a fatica metto a fuoco e mi rendo conto che la comunità è già riunita ( in effetti abbiamo accumulato ritardo nella tabella di marcia).
Saluto, calorosa l’accoglienza da parte di mamme e bambini, siamo uniti nella preghiera e anche la celebrazione è carica di gioia.
Ritorniamo nel primo pomeriggio, giornata bella piena andando incontro agli altri, vivendo la testimonianza della fede, della vita, della ricerca e della fraternità: sempre condividendo, mai soli!
Ore 21 – Kami -  Sono a letto e come ogni sera, prima di dormire rivedo la mia giornata: torno sui mie passi, gli sguardi incrociati, le persone incontrate, i sorrisi gustati, le gioie, le sconfitte, le mie fragilità, le cose che avrei potuto dire e non ho detto, le mie debolezze, l’allegria e le canzoni che hanno ritmato il mio andare,… tante cose si accavallano nella mente, domande rimbalzano dentro come palline di un flipper, cerco le risposte ma aimè questa sera non “guadagno punti”, … sola con le mie domande. Mi chiedo: “In un contesto così povero ed estremo in mezzo a persone tormentate da tanti disagi e sofferenze che si fanno un mazzo dalla mattina alla sera per campare, è giusto che io sia felice, ho diritto a questa felicità, è corretto farmi provocare anche da cose che fanno schifo e non sono “comode”?, come far capire alle persone che non sono solo la volontaria di passaggio ma che cerco di essere qualcosa di più, che mi sforzo e ci metto tutta la Joe con tutta la passione e il cuore acceso per conoscere, cercando di vivere un tratto di cammino bello e positivo con loro?,…è vero non andrò mai a lavorare in mina, non masticherò coca per sconfiggere la fame e la fatica, i miei vestiti non saranno umidi e sporchi di lavoro in mina e al peso del caschetto preferisco mille volte il caldo ciulo colorato, ma ciò non vuol dire restare fuori da questo mondo strano, difficile da capire, anzi più non capisco e più’ mi sforzo di vivere una spiritualità aperta al diverso, una spiritualità sempre in crescita che non può accontentarsi della superficialità,  es compartir cioè incarnarmi nel quotidiano, uscire dai miei condizionamenti ed andare incontro, ripetere dentro i care, mi sta a cuore e sforzarmi di dimostrarlo.
..Ho sonno e fa freddo … mi rimane solo una preghiera e un pensiero, … avere la passione per gli uomini,…. passione che ci rende più uomini, sorridere, dare speranza, vicinanza, stare con loro, compartir, questo è importante, testimonianza di un bel vissuto, …. passi che segnano il mio modo di essere…., il resto viene da sé.  Buenas noche  .
 joe.

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martedì 4 agosto 2015

Desde Bolivia - Radio don Bosco Kami

Kami - Buon compleanno radio Don Bosco,... 30 años!!!!



Per la missione Salesiana di Kami - si estende su di un territorio di circa 960 kmq in un labirinto di montagne tra i 3000 e 4600 metri - la radio ha rappresentato fin dalla sua nascita uno strumento essenziale e prezioso per il collegamento e le informazioni tra le varie comunita' di campesinos e minatori.
Feliz Cumple Radio Don Bosco!!!



ERBOL es una asociación de radios populares, instituciones productoras y educativas de inspiración cristiana, que promueve la democratización del conocimiento y la información, la valoración de la diversidad cultural, la equidad de genero, el ejercicio pleno de los derechos humanos y la integración nacional, para contribuir al desarrollo humano y sostenible, y la construcción de una sociedad justa, solidaria y equitativa, mediante procesos comunicación educativa intercultural y multilingüe, participativa, propositiva y movilizadora que integran acciones en red nacional y redes regionales, dirigidas preferentemente a sectores populares, pueblos indígenas, originarios y campesinos del país, basados en principios de pluralismo, honestidad y libertad”. Radio don Bosco es parte de Erbol.


 Joe

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Informazioni personali

La mia foto
Diploma di ragioniera presso Istituto Achille Mapelli di Monza. Scuola Fondazione Giovanni ed Irene Cova di Milano, diploma di addetta alla lavorazione della ceramica al tornio. Fino al 2007 ho lavorato nel controllo di gestione del gruppo Multinazionale Sol Monza. Dal novembre 2007 esperienza missionaria nella comunità di Arque e Tujsuma - Bolivia . Attualmente vivo nella missione Salesiana di San Jose' Obrero di Kami - Cochabamba (Bolivia) per contatti giomenni@hotmail.it