8 ottobre 2015, pomeriggio
Scendiamo alla toma dell’acqua per estrarre
l’argilla prima che i lavori di manutenzione nel letto del fiume e le piogge
spazzino via tutto.
Siamo
pronti: io, padre Micky, Isacco, Moses, Adver e Alberto…., carichiamo pale e
sacchi nel cassone della jeep,… aimè ci
accorgiamo che la ruota anteriore è bucata, sosta ai box: a Kami c’è il taller
meccanico, cosa vuoi di più dalla vita?
In questo momento mi piacerebbe un cambio
gomme come in scuderia alla Ferrari (sostituzione pneumatico in una manciata di
secondi), perché siamo già in ritardo sulla tabella di marcia, considerando che
è necessaria un’ora per scendere al rio,… tempo e fatica per estrarre l’argilla, e un’altra ora
abbondante per poi ritornare a Kami,…
prevedo tempi lunghi.
Ore 14,30 finalmente partiamo
Stiamo percorrendo la discesa sterrata quando
padre Micky mi dice di togliere dal suo zaino alcuni libretti,… li riconosco
sono quelli dei canti,… nooooooo!!! Già mi viene da sboccare, se poi devo anche
cantare,.. arriverò alla toma dell’acqua piegata. Distribuisco i libretti ai
vari passeggeri.
E’ impressionante, padre Micky conosce tutto il repertorio a memoria, iniziamo come se fosse una
battaglia navale: A1, adelante! Tra una
curva e l’altra animo los cichos a cantare, canti boliviani, canti patriottici
e canti sul tema dell’amicizia, b3, b4,b5 , avanti c1, c2 , c3 ,…. cantiamo, cantiamo,…nel libretto ci sono anche
canti di origine italiana (“ O bella ciao”, “..Che sarà”..) tradotti in
castigliano,… ma la canzone che più colpisce i ragazzi è la traduzione da un
canto piemontese il cui ritornello impronunciabile è rimasto invariato: sgnac,
sgnac, snam snam e altri suoni ripetuti più volte restano impressi nella mente
de los cichos tanto che ci accompagneranno per tutto il pomeriggio; Isacco non
si ferma un minuto, ripete ad intervalli il ritornello senza senso, e la sua
esibizione mi fa morire dal ridere.
Siamo alla toma dell’acqua.
Scarichiamo sacchi e pale e guido i ragazzi nel punto in cui abbiamo estratto la creta
l’ultima volta, un’immensa distesa di
argilla seccata dal sole, crepe che rompono la continuità del “paesaggio lunare”,
caldo forte, sole a picco, i nostri
sacchi colorati, il rumore dell’acqua del rio e il ritornello cantato da Isacco ( sgnac, sgnac, snam snam …,)
danno un minimo di colore e vita all’ambiente.
Vamos a nadar mi gridano i ragazzi, no prima
dobbiamo estrarre l’argilla, ripeto io! Ho capito che pensano di essere in gita
e quindi devo fare di tutto per farmi ascoltare.
Spiego che sotto lo strato di terra arsa dal
sole c’è la creta morbida, non volendo tanto faticare ripetono che nel fiume la possiamo trovare già
pronta senza scavare sotto terra. Non conosco la qualità della terra estratta
direttamente dal letto del rio.
A
ordine sparso sul suolo lunare avanziamo come astronauti in cerca di un tesoro
prezioso e …nascosto. Aqui hay, mira!,
Aqui hay arcilla joe, …. però è bene
estrarla là dove già abbiamo scavato la volta precedente, la qualità è buona,
la terra è rossa e molto plastica.
Tutti
in cerchio, al centro Adver che a forza di braccia inizia a scavare e raggiunta
la profondità dovuta, finalmente la terra è morbida. Io, Adver e Moses
riempiamo i sacchi, Alberto e Isacco, invece,
fanno la spola fino alla jeep.
Mi chiedono: come puo’ nascere una cosa bella
(vaso, tazza, ciotola..) da un pantano che tutto sporca e infanga, secca e prosciuga
tanto da non permettere la vita neppure ad un filo di erba?
Spiego che per forgiare un pezzo sono
necessari vari passaggi, però a volte
nella vita, dalle cose apparentemente più brutte e dalle situazioni più scomode
possono nascere anche delle cose belle, l’importante è crederci e mettere tutto l’impegno, el carino, el trabajo
senza rimanere fermi e legati all’apparenza.
Abbiamo quasi terminato, ci concediamo un momento
di riposo,… iniziano a volare palline di argilla, il gioco si fa” sporco”,
cerco di rimanerne fuori, ma è impossibile così entriamo in guerra tutti contro
tutti, un bombardamento di meteoriti sul suolo lunare!!! Né vincitori, ne’
vinti, siamo tutti infangati.
Il suono del clacson della jeep, è padre
Micky, è ora di ripartire!!! … prima, …
però, credo sia
d’obbligo il bagno nel rio!
ciao
Joe
Foto di G. Menni .
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