26 agosto 2016 - Bolivia: la guerra dei minatori sull'altopiano di Panduro
Sono scene di vera e propria guerriglia quelle che dal maggio scorso si ripetono, quasi ogni giorno, sugli altipiani della provincia boliviana di Panduro, dove i minatori in protesta si scontrano con i militari del presidente Morales. Lo sciopero della categoria è contro la riforma delle organizzazioni sindacali promossa dal governo. E' in questa zona che è stato trovato il corpo senza vita del viceministro all'Interno Rodolfo Illanes, recatosi sul posto per cercare di mediare con i minatori. La polizia ha eseguito un centinaio di arresti
agosto 2016 - scontro minatori/governo, in breve i fatti vissuti in Kami e dintorni
Lettere di padre Serafino
Lettere di padre Serafino
Carissimi,
un saluto a tutti voi che seguite con attenzione gli avvenimenti che in questi
giorni preoccupano per i gravi fatti che si stanno svolgendo qui in Bolivia.
Ieri abbiamo fatto il funerale di uno dei minatori ucciso da una fucilata dei
poliziotti mandati dal governo per sbloccare la strada principale in Pongo in
cui si erano concentrati i minatori di kami… questi blocchi stradali sono stati
messi in piedi dai minatori cooperativisti che non accettano la nuova legge sul
cooperativismo che pretende riformare le cooperative di tutto il paese… è vero
che il cooperativismo dei minatori ha tante cose sbagliate… ma la storia di 50
anni di un popolo non si cambia con un decreto!!!! Ci vuole ben altro!!!!
Il governo
non è stato in grado di intervenire in modo capillare nell’aprire un dialogo
sincero dal di dentro del cooperativismo e la gente ha reagito con i blocchi
stradali…. Metodo unico per ogni reclamo nel paese… collaudato da Evo Morales
dai tempi in cui come sindacalista bloccava il paese rendendolo ingestibile!!!
Oggi che Evo è al governo si è trasformato in dittatore e se qualcuno si
azzarda a non pensarla come lui è tacciato di imperialista e sovversivo, motivo
sufficiente per essere fucilato....
Un po’ di
cronistoria di questi giorni terribili:
Da
Mercoledì alle prime ore del mattino i minatori di kami sono andati a Pongo a
rinforzare il blocco stradale tenuto dai minatori di Arque e Sayari che già
contavano con un morto e all’arrivo a Pongo sono stati intercettati dalla
polizia che non li ha lasciati arrivare sulla statale…. I minatori, frustrati
da questo contrattempo dopo tentativi andati a vuoto stavano già ritornando a
kami quando la polizia catturò un gruppo di 19 minatori di kami, provocando
nuovamente il ritorno dei nostri alla lotta…. Che si concluse con un morto
ucciso da un franco tiratore …. Inoltre è importante notare che la polizia era
armata con armi da guerra e per terra dovunque si trovavano bossoli di calibri
da guerra.
All’1 del
mattino di giovedì sono partito da kami con una cammionetta carica di caffè e
altre bevande calde e viveri per portare almeno una colazione agli oltre 2.000
minatori di kami che avevano passato la notte all’addiaccio in un posto
freddissimo con parecchi gradi sotto zero. Mi strappava il cuore versare un po’
di caffè in tazze improvvisate utilizzando nylon buttati o in vecchie bottiglie
di plástica tagliate a metà… nella più assoluta precarietà… i feriti con
pallottole in varie parti del corpo erano già stati portati a kami la será
prima e rimaneva solo il morto lì con loro.
Raccomando
prudenza e torno a kami dove trovo un ambiente complicato: le donne in
emergenza per proteggere i loro mariti presi prigionieri dalla polizia avevano
catturato i 2 poliziotti di stanza a kami e li tenevano come ostaggi per
scambiarli con i loro mariti minatori presi come prigionieri dalla polizia… Mi
telefonano vari colonnelli della polizia chiedendo di fare il possibile per
realizzare lo scambio… cosa che mi obbligò a ripartire con i 2 poliziotti il
giorno stesso per consegnarli al posto del blocco stradale di Pongo nella
località Sayari… lì mentre stavo consegnando i 2 ostaggi nelle mani dei
presidenti della Cooperativa perchè procedessero allo scambio sentí che stava
succedendo qualcosa di grave: la gente estaba tesissima e non capivo il
perchè…. Ritornai a kami per poter ripartire alle 3 di mattina per portare
caffè e viveri, ma nella notte alle 2 di notte arrivarono tutti i minatori con
una carovana di camión, pullmann, moto, ambulanza….. a kami: avevano abbandonato
il posto di blocco perché era arrivata
la conferma che i minatori del posto di blocco di Panduro avevano ammazzato il
viceministro…proprio nell’ora in cui si prevedeva lo scambio di prigionieri con
gli ostaggi. La mattina dopo fui pregato di riportare i due malcapitati ostaggi
e riconsegnarli alla Polizia nel posto di blocco di Sayari… cosa che ho
realizzato senza altre difficoltà.
Ieri il
funerale ha fatto rivivere un momento di impotenza e di rabbia perché il governo fa tanto lutto per il suo morto
“eccellente”, mentre i quattro minatori lasciano famiglie nella disperazione en
el dolore più sconsolato. Li accompagniamo come possiamo.
Scusate la
confusione degli avvenimenti…ma siamo in una confusione totale…
Un
abbraccio a tutti voi. Pregate per noi. Padre S.
Kami, 13 settembre 2016
I
disordini sono momentaneamente sospesi dopo i 5 minatori morti…oltre al
viceministro Illanes. Ora c’è tutta la polemica di chi c’era dietro le quinte
per la morte del viceministro…. E soprattutto le morti dei minatori non sono
stati raffreddori ma pallottole sparate ….evidentemente dalla polizia ….che
tutti giurano che non aveva armi in dotazione…. Non è credibile la storia che
conta il governo che i minatori si siano sparati tra di loro…. Una nostra
giornalista racconta come si è svolto il sopralluogo del fiscale al luogo di
uno dei morti: la polizia aveva nascosto il sangue con delle pietre e il
fiscale stava passando oltre senza neanche vedere che il sangue era abbondante
e non avevano potuto cancellarlo completamente… fu uno dei nostri a richiamarla
indietro perché vedesse quello che evidentemente non “doveva” vedere… I mezzi
di informazione su informazioni parziali della polizia diedero una versione
tale dei fatti all'opinione pubblica che i minatori sono considerati dei bruti
violenti e irrazionali….
Il governo
ha emesso un decreto in cui proibisce la compra e il trasporto di dinamite alle
cooperative dei minatori per tre mesi e questo vuol dire mettere alla fame
tutte le cooperative dei minatori… circa 150.000 minatori che con le loro
famiglie fanno quasi un milione di persone.
Adesso essendo in carcere tutti i dirigente di
FENCOMIN (FEDERAZIONE DELLE COOPERATIVE MINERARIE DELLA BOLIVIA) le cooperative
hanno formato un comitato di pacificazione per sostituire la coordinazione che
non c’è più, ma il governo non riconosce questa istanza di dialogo e trova
scuse per tirare alla lunga e mettere alle corde il movimento dei
cooperativisti.
Il fuoco cova sotto la cenere e i minatori
continuano a dirsi: con la dinamite abbiamo appoggiato Evo perchè prendesse il
potere e poi ci tratti in questo modo….c’è molta rabbia…. Speriamo che non
torni a esplodere.
La mancanza di dinamite obliga anche noi a
rallentare i lavori della strada che porta al salto della nuova centrale CHICOTE
CHICO. Speriamo che si trovi qualche
mediazione e si arrivi a un dialogo serio.
Sul versante agricolo siamo alle corde per la continua siccità che non
permette di produrre qualche raccolto…. I prodotti agricoli hanno avuto aumenti
forti ed è diventato difficile trovare generi alimentari freschi, almeno dalle
nostre parti. (Le patate sono passate da 150 a 500 Boliviani il sacco. Noi continuiamo a lavorare con le nostre
attività: abbiamo ottenuto il registro sanitario degli insaccati e quindi ci
lanceremo con tutta legalità sul mercato più grosso di qualche supermercato….
Speriamo in bene. Sul versante
educazione técnica siamo ormai agli ultimi corsi per quest’anno. Per il
prossimo vedremo di organizzarci meglio, vista la grande aspettativa che c’è tra
alunni e genitori.
Vi saluto tutti e spero di potervi dare buone
notizie presto. Serafino
Kami - marcia di solidarietà con i minatori arrestati