Cochabamba, 12 dicembre 2016 - Virgen de Guadalupe
missionebolivia
giovedì 15 dicembre 2016
sabato 5 novembre 2016
Desde Bolivia - commemorazione dei defunti
Kami - preparazione pani e dolcetti per la commemorazione dei defunti
Kami - cimitero, i bambini recitano le preghiere sulle tombre dei defunti ricevendo in cambio dolcetti e pani
Cimitero di Kami - i famigliari allestiscono le tombe dei propri cari con dolcetti e pani
Foto di G. Menni .La diffusione e copia di cio' che pubblicato in ogni post (pagine del diario e foto) sono rigorosamente vietate.
Kami - cimitero, i bambini recitano le preghiere sulle tombre dei defunti ricevendo in cambio dolcetti e pani
Cimitero di Kami - i famigliari allestiscono le tombe dei propri cari con dolcetti e pani
lunedì 3 ottobre 2016
Desde Bolivia - Kamimondomissionario
mondomissionario Kamiottoottobreduemilasedici
Kami - La lavagna appesa alla parete della casa è sempre completa
di appuntamenti che diligentemente padre Tomas aggiorna, trascrive, evidenzia
(riunioni, messe, visita alle comunità, …), ogni data è un giorno e ogni giorno
pieno di impegni porta con sé fatiche, gioie, tensioni, allegria, problemi , ..
partire con il piede e lo spirito giusto, ogni mattina non è facile; oltre alla
frase incoraggiante pronunciata dopo il desayuno “que tengan un buen dia”, serve anche un
briciolo di allegria, un pizzico di fortuna, una doppia dose di ossigeno, ma
soprattutto la passione nel far bene le
cose e nel testimoniare che ci stanno a cuore e che tutto ciò che si “vive” si ama.
….. a volte mi piace fermarmi e
osservarvi, bello vedervi all’opera
nella testimonianza, … il vostro essere bello mi fa guardare dentro e un po’ mi
spiazza, mi sento piccola, fragile, e mi
chiedo : “come caspita fate a portare
avanti tutto con il sorriso sulle labbra e il cariño,… chi vi dà la forza, chi vi dà la gioia, il
coraggio, la grinta e la semplicità nell’abbandonarsi alla provvidenza, quale è
la formula magica di questo andare, di questo vivere, di questo spendersi? “
….. a volte è bello accompagnarvi nelle visite alle
comunità, veder vivere il vangelo è più potente che leggerlo, avvertire in voi
la veridicità del vangelo e sentirla viva, così sicuri della realtà e della
bontà di Dio mi dà un briciolo di carica e fa ardere dentro un sentimento di
gioia e gratitudine.
….. a volte cerco spazi miei, nel silenzio incontro
la preghiera, mi sforzo …mi dispiace non
mi escono tante parole, … dovrei prendere esempio da voi, ma devo ancora
imparare molto e quella formula magica che tanto inseguo non sembra voler dar
risultati immediati.
La sera scende lenta con le sue luci e le sue ombre sul
paesaggio andino, sta iniziando l’estate e fa meno freddo, il giorno si è allungato,… mi
lascio coccolare dal tepore del crepuscolo
e cullare dall’ultimo sole, anche
la mezzaluna ha trovato il suo posto e una mano invisibile pare tenerla
dolcemente sospesa sulla punta del cerro,… un altro giorno si conclude e sulla
lavagna appesa alla parete della casa bisogna guardare oltre,… altri impegni, nuovi incontri,… mi sento privilegiata a
condividere un pezzo di cammino qui con gli amici missionari, con le persone
della comunità,… e il pensiero vola in ogni angolo di mondo, nelle periferie,
nelle grandi città, nelle nostre famiglie, nei piccoli villaggi, nelle grandi
parrocchie e nelle comunità di base,… ciascuno nel suo piccolo, Testimone
illuminato dallo Spirito di Cristo: ecco l’ essenza di quella formula magica
che tutto muove!
ciao joe
Foto di G. Menni .La diffusione e copia di cio' che pubblicato in ogni post (pagine del diario e foto) sono rigorosamente vietate.
lunedì 12 settembre 2016
Desde Bolivia - La felicità nasce dalla gratitudine
Kami
– …dal diario, frammenti
… come il tempo vola,…. mi guardo indietro; a volte è
dolce fermarsi e rivedere le scelte, ciò che è stato della mia vita, le
amicizie, le relazioni, i momenti belli e quelli più dolorosi,… qui dove gli
spazi infiniti non mancano (mai mi stancherò di questi paesaggi) difficile
togliere lo sguardo e non perdersi lontano, con il pensiero arrivare fino al
futuro con tutti i sentimenti di speranza e di incertezza che si muovono
dentro,…quanti passi, quante strade,…però poi mi fermo sul presente per dire ancora
una volta GRAZIE, grazie a chi è rimasto al mio fianco, alle persone più care,
a quelle conosciute cammin facendo, grazie a quanti mi rendono felice, piccoli
gesti, testimonianze, presenze semplici e preziose, un’ insieme di cose che
hanno un immenso valore per me, non le ho comperate, non le ho guadagnate, mi
vengono regalate, e dal mio cuore nasce la gratitudine e ne sono felice,
riconoscente e consapevole che ogni momento
è un momento regalato, felice di quello che mi viene dato. La felicità nasce
dalla gratitudine.
Si è alzato il vento, seduta guardo lontano, potrei
urlare di gioia tanti grazie,… ma così volano via,… no forse meglio
pronunciarli dolcemente, raggiungere il cuore dell’altro, oppure scriverli, …
ci provo,…miiiii non pensavo fosse così difficile, quante persone belle nella
mia vita, in realtà non so neppure in che ordine procedere da chi incominciare….Quanti pensieri mi girano dentro
e con loro frasi, “dritte”, suggerimenti pronunciati da persone care, catturati e scritti nel mio cuore, parole anche mie che
in qualche occasione è bello e utile ripetere e agire pensandole, calarsi
dentro, farsi stimolare e provocare, ….chiamiamole
così: “pillole ricostituenti”, non sono che semplici parole, esempio di uno
stile chiaro, sobrio, frasi capaci di illuminare e di aprirmi con gioia a nuovi cammini.
…qualche pillola:
4000
metri di amore gratuito….. il metro è l’amore gratuito e
sacrificale di Gesù per noi fino a morire. Ci si balla dentro senza mai
riuscire a dilatarsi in tale misura, ma provarci si può, anzi è molto
stimolante farlo, perché riempie di
senso tutta la nostra vita ed è pure contagioso per chi ci sta vicino.
(Daniele)
Kami - Qui dove la corrente viene e va ricordati
di non “spegnere” mai la luce,… un pizzico di forza e coraggio che illuminano e orientano, cercando di
essere esempio coerente del bene che si
vive, senza pretendere un ritorno o una gratificazione….. (joe)
Kami
- Una marcia in più, inserisci il 4*4 … mi
piacerebbe ogni mattina fare un carico di entusiasmo, testimonianza,
passione, seguendo l’esempio dei padri
missionari che portano avanti con gioia
i mille impegni fino all’estrema stanchezza fisica. Sono stanco ma sono felice.
(joe)
Kami
- Il donare non sempre è facile… ha anche i suoi momenti
difficili. La tua donazione stimola la nostra e a vicenda ci sosteniamo….essere
coerenti e vivere bene il bene,.. la
nostra forza è la certezza che tutto quello che viviamo in Lui non va perduto,
anche se umanamente può sembrare senza senso.
(Serafino)
Sempre
avanti…Quello che apprezzo in te è il tuo continuo cercare,….
Noi
non possiamo essere ne’ perfetti, ne’ totalmente sicuri. Abbiamo in noi i
limiti della nostra natura. (Monsinor Tito solari)
Kami
- Tieniti stretto Dio ….
la scommessa in quello che facciamo qui o altrove va portata avanti in modo
totale come fosse definitiva qui e adesso: Dio poi ci viene sempre incontro o
meglio si mostra sempre,… non sempre secondo le nostre povere aspettative. (Luciano)
joe
Foto di G. Menni .La diffusione e copia di cio' che pubblicato in ogni post (pagine del diario e foto) sono rigorosamente vietate.
mercoledì 31 agosto 2016
Desde Bolivia - Los mineros
26 agosto 2016 - Bolivia: la guerra dei minatori sull'altopiano di Panduro
Sono scene di vera e propria guerriglia quelle che dal maggio scorso si ripetono, quasi ogni giorno, sugli altipiani della provincia boliviana di Panduro, dove i minatori in protesta si scontrano con i militari del presidente Morales. Lo sciopero della categoria è contro la riforma delle organizzazioni sindacali promossa dal governo. E' in questa zona che è stato trovato il corpo senza vita del viceministro all'Interno Rodolfo Illanes, recatosi sul posto per cercare di mediare con i minatori. La polizia ha eseguito un centinaio di arresti
agosto 2016 - scontro minatori/governo, in breve i fatti vissuti in Kami e dintorni
Lettere di padre Serafino
Lettere di padre Serafino
Carissimi,
un saluto a tutti voi che seguite con attenzione gli avvenimenti che in questi
giorni preoccupano per i gravi fatti che si stanno svolgendo qui in Bolivia.
Ieri abbiamo fatto il funerale di uno dei minatori ucciso da una fucilata dei
poliziotti mandati dal governo per sbloccare la strada principale in Pongo in
cui si erano concentrati i minatori di kami… questi blocchi stradali sono stati
messi in piedi dai minatori cooperativisti che non accettano la nuova legge sul
cooperativismo che pretende riformare le cooperative di tutto il paese… è vero
che il cooperativismo dei minatori ha tante cose sbagliate… ma la storia di 50
anni di un popolo non si cambia con un decreto!!!! Ci vuole ben altro!!!!
Il governo
non è stato in grado di intervenire in modo capillare nell’aprire un dialogo
sincero dal di dentro del cooperativismo e la gente ha reagito con i blocchi
stradali…. Metodo unico per ogni reclamo nel paese… collaudato da Evo Morales
dai tempi in cui come sindacalista bloccava il paese rendendolo ingestibile!!!
Oggi che Evo è al governo si è trasformato in dittatore e se qualcuno si
azzarda a non pensarla come lui è tacciato di imperialista e sovversivo, motivo
sufficiente per essere fucilato....
Un po’ di
cronistoria di questi giorni terribili:
Da
Mercoledì alle prime ore del mattino i minatori di kami sono andati a Pongo a
rinforzare il blocco stradale tenuto dai minatori di Arque e Sayari che già
contavano con un morto e all’arrivo a Pongo sono stati intercettati dalla
polizia che non li ha lasciati arrivare sulla statale…. I minatori, frustrati
da questo contrattempo dopo tentativi andati a vuoto stavano già ritornando a
kami quando la polizia catturò un gruppo di 19 minatori di kami, provocando
nuovamente il ritorno dei nostri alla lotta…. Che si concluse con un morto
ucciso da un franco tiratore …. Inoltre è importante notare che la polizia era
armata con armi da guerra e per terra dovunque si trovavano bossoli di calibri
da guerra.
All’1 del
mattino di giovedì sono partito da kami con una cammionetta carica di caffè e
altre bevande calde e viveri per portare almeno una colazione agli oltre 2.000
minatori di kami che avevano passato la notte all’addiaccio in un posto
freddissimo con parecchi gradi sotto zero. Mi strappava il cuore versare un po’
di caffè in tazze improvvisate utilizzando nylon buttati o in vecchie bottiglie
di plástica tagliate a metà… nella più assoluta precarietà… i feriti con
pallottole in varie parti del corpo erano già stati portati a kami la será
prima e rimaneva solo il morto lì con loro.
Raccomando
prudenza e torno a kami dove trovo un ambiente complicato: le donne in
emergenza per proteggere i loro mariti presi prigionieri dalla polizia avevano
catturato i 2 poliziotti di stanza a kami e li tenevano come ostaggi per
scambiarli con i loro mariti minatori presi come prigionieri dalla polizia… Mi
telefonano vari colonnelli della polizia chiedendo di fare il possibile per
realizzare lo scambio… cosa che mi obbligò a ripartire con i 2 poliziotti il
giorno stesso per consegnarli al posto del blocco stradale di Pongo nella
località Sayari… lì mentre stavo consegnando i 2 ostaggi nelle mani dei
presidenti della Cooperativa perchè procedessero allo scambio sentí che stava
succedendo qualcosa di grave: la gente estaba tesissima e non capivo il
perchè…. Ritornai a kami per poter ripartire alle 3 di mattina per portare
caffè e viveri, ma nella notte alle 2 di notte arrivarono tutti i minatori con
una carovana di camión, pullmann, moto, ambulanza….. a kami: avevano abbandonato
il posto di blocco perché era arrivata
la conferma che i minatori del posto di blocco di Panduro avevano ammazzato il
viceministro…proprio nell’ora in cui si prevedeva lo scambio di prigionieri con
gli ostaggi. La mattina dopo fui pregato di riportare i due malcapitati ostaggi
e riconsegnarli alla Polizia nel posto di blocco di Sayari… cosa che ho
realizzato senza altre difficoltà.
Ieri il
funerale ha fatto rivivere un momento di impotenza e di rabbia perché il governo fa tanto lutto per il suo morto
“eccellente”, mentre i quattro minatori lasciano famiglie nella disperazione en
el dolore più sconsolato. Li accompagniamo come possiamo.
Scusate la
confusione degli avvenimenti…ma siamo in una confusione totale…
Un
abbraccio a tutti voi. Pregate per noi. Padre S.
Kami, 13 settembre 2016
I
disordini sono momentaneamente sospesi dopo i 5 minatori morti…oltre al
viceministro Illanes. Ora c’è tutta la polemica di chi c’era dietro le quinte
per la morte del viceministro…. E soprattutto le morti dei minatori non sono
stati raffreddori ma pallottole sparate ….evidentemente dalla polizia ….che
tutti giurano che non aveva armi in dotazione…. Non è credibile la storia che
conta il governo che i minatori si siano sparati tra di loro…. Una nostra
giornalista racconta come si è svolto il sopralluogo del fiscale al luogo di
uno dei morti: la polizia aveva nascosto il sangue con delle pietre e il
fiscale stava passando oltre senza neanche vedere che il sangue era abbondante
e non avevano potuto cancellarlo completamente… fu uno dei nostri a richiamarla
indietro perché vedesse quello che evidentemente non “doveva” vedere… I mezzi
di informazione su informazioni parziali della polizia diedero una versione
tale dei fatti all'opinione pubblica che i minatori sono considerati dei bruti
violenti e irrazionali….
Il governo
ha emesso un decreto in cui proibisce la compra e il trasporto di dinamite alle
cooperative dei minatori per tre mesi e questo vuol dire mettere alla fame
tutte le cooperative dei minatori… circa 150.000 minatori che con le loro
famiglie fanno quasi un milione di persone.
Adesso essendo in carcere tutti i dirigente di
FENCOMIN (FEDERAZIONE DELLE COOPERATIVE MINERARIE DELLA BOLIVIA) le cooperative
hanno formato un comitato di pacificazione per sostituire la coordinazione che
non c’è più, ma il governo non riconosce questa istanza di dialogo e trova
scuse per tirare alla lunga e mettere alle corde il movimento dei
cooperativisti.
Il fuoco cova sotto la cenere e i minatori
continuano a dirsi: con la dinamite abbiamo appoggiato Evo perchè prendesse il
potere e poi ci tratti in questo modo….c’è molta rabbia…. Speriamo che non
torni a esplodere.
La mancanza di dinamite obliga anche noi a
rallentare i lavori della strada che porta al salto della nuova centrale CHICOTE
CHICO. Speriamo che si trovi qualche
mediazione e si arrivi a un dialogo serio.
Sul versante agricolo siamo alle corde per la continua siccità che non
permette di produrre qualche raccolto…. I prodotti agricoli hanno avuto aumenti
forti ed è diventato difficile trovare generi alimentari freschi, almeno dalle
nostre parti. (Le patate sono passate da 150 a 500 Boliviani il sacco. Noi continuiamo a lavorare con le nostre
attività: abbiamo ottenuto il registro sanitario degli insaccati e quindi ci
lanceremo con tutta legalità sul mercato più grosso di qualche supermercato….
Speriamo in bene. Sul versante
educazione técnica siamo ormai agli ultimi corsi per quest’anno. Per il
prossimo vedremo di organizzarci meglio, vista la grande aspettativa che c’è tra
alunni e genitori.
Vi saluto tutti e spero di potervi dare buone
notizie presto. Serafino
Kami - marcia di solidarietà con i minatori arrestati
mercoledì 27 luglio 2016
Desde Bolivia - Lì c'è Dio
Domenica 10 luglio 2016 – dal diario – Lì c’è
Dio –
Parto per la città di La Paz,
sono al terminal dei bus già alle 7.30 del mattino e il primo bus per la
capitale parte alle 8,30, acquisto il biglietto, sono contenta di non dover
aspettare molto tempo, … forse l’entusiasmo di concedermi alcuni giorni di
vacanza mi fa dimenticare che sono in Bolivia, i tempi sono lunghi e gli orari
non sempre rispettati. Infatti il tempo
passa, sono le nove e il mio bus è ancora fermo al carril 8 senza una persona a
bordo e neppure il motore acceso, al ché torno all’ufficio Eldorato (il mio bus
si chiama così) e chiedo spiegazioni, mostro il biglietto e aimè mi cancellano
l’orario e mi scrivono 9,30, semplice no!!!!!!!
Mi armo di santa pazienza e aspetto, parto finalmente alle 10,15 circa.
Arrivo a La Paz in serata e mi
accoglie una città vestita di tante lucine,
i quartieri più poveri in alto poi
scendendo c’è il centro città, giù in fondo nei bassifondi, stanno i
ricchi: una specie di mondo alla rovescia.
Ho un filo di mal di testa che mi ricorda di essere ancora
in quota, i 4000 metri dell’unico posto al mondo nel quale i ricchi abitano nei
bassifondi e i poveri sulle colline, sopra al centro della città.
Raggiungo la parrocchia di
Munaypata dove mi accoglie Maria, padre Andrea e Marta.
Trascorro alcuni giorni
visitando la città, il centro archeologico di Tiwanaco, salgo al pico
Chacaltaya e visito la valle della luna. Viaggio sola, a volte ho un po’ di
malinconia per non poter condividere con le persone care incontri e paesaggi
mozzafiato, però in ogni attimo ho una conferma: nella vivacità di Marta, nella presenza
discreta ma preziosa di Maria, nella simpatia di Ilaria, nell’accoglienza e
disponibilità dei padri, nel sorriso della gente, nelle dritte di Alessandro,
nella bellezza di ogni incontro, nella grandiosità delle opere della natura,
nella bellezza della cordigliera che mi si presenta con tutta la sua
magnificenza, nella forza del vento, nel
cielo blu, nei pensieri che mi circolano in testa viaggiando con lo sguardo
fuori dal finestrino, nella natura spettacolare, nel silenzio che diventa
preghiera, ogni istante so di non essere sola, mi sento coccolata, accarezzata,
mi sento accompagnata, …. In ogni istante, in ogni incontro, in ogni storia,…
in ogni passo , lì c’è Dio.
Grazie, joe
mercoledì 20 luglio 2016
Desde Bolivia - Es Dios que puede todo
Es Dios que todo puede
Saluto i ragazzi dell’internato, … iniziano le vacanze
invernali, il mio zaino già è pronto da
alcuni giorni, ciò vuol dire che la voglia di “volare” è al massimo.
Scendo in città, a Cochabamba, ospite delle suore Orsoline, mi accolgono con grande gioia e la frase che
sempre mi ripetono: “anche questa è la
tua casa” mi dà felicità, bello sentirsi aspettati, bello condividere con loro
alcuni giorni, bello sentirsi famiglia,… poi riprenderò il viaggio: destinazione la
città di La Paz.
Con Hna Dorotea andiamo a visitare don Francisco, un
vecchietto che vive solo, Suor Doroty ha un debole per le persone anziane, ha
tutti i suoi abuelitos (nonnetti) da visitare,
ogni giorno esce di casa con tanto di borse colme di viveri, bottiglie
di acqua, dolci della casa non consumati, medicine e vestiti …., quando giriamo
in macchina mi indica le varie case e il nome dei vecchietti che vi abitano,
gli acciacchi che hanno, le medicine che assumono e altri dettagli.
Arriviamo da don Francisco, entriamo: il locale in cui vive
è in uno stato di abbandono, un tonfo
maleodorante mi investe, mi sforzo, dentro mi manca l’aria,… il locale è piccolo, c’è un
letto (funge da letto, da appoggio pentola, da armadio, e altro mas), ad
altezza uomo un filo di naylon tirato da
un angolo all’altro della parete con appesi alcuni vestiti, un gatto che gioca
dondolandosi alle maniche di un maglione che penzola dal filo, lattine ruggini
che servono da contenitori di alcune
patate, un sapone, due mandarini, una candela, alla parete un calendario con la pagina ferma al mese di
giugno, una sedia con sopra una radio.
Don Francisco ha un visino simpatico, la sua magrezza è
accentuata dagli abiti larghi che
indossa, la giacca color panna con mille macchie come il mantello di un dalmata
cade su pantaloni larghi tenuti da una
cintura che li arriccia in vita , sul capo un cappello di panno che prontamente
si toglie per salutarci (signori si nasce!!)… le sue mani scarne stringono le
mie con una forza che manifesta tutta la
gioia nel vederci, gli ultimi denti
rimasti mi regalano un sorriso sincero e gli occhi color caffè velati ,segno degli anni passati,
cercano in tutti i modi di scrutarmi interrogando la mia persona.
Don Francisco mi piace, è simpatico ed elegante. Chiedo come
sta, risponde: “abbastanza bene, gli anni sono tanti e ogni giorno è un dono e mi
affido a Dio, Es Dios que todo puede”.
Ci chiede se possiamo
accompagnarlo da suo fratello perché gli hanno comunicato che negli ultimi
giorni stava poco bene. Lo aiutiamo a
salire in auto, don Francisco non vede bene,
e per noi raggiungere la casa di suo fratello non sarà facile, punto di
riferimento la clinica san Anna. Ci proviamo. Divertente, in prossimità della
clinica, ci dà indicazioni precise: sempre avanti, una quadra mas, ora a destra
e poi all’angolo ancora diritto, non ci posso credere , mi viene da ridere,..
ma se non ci vede, come puo’ indicarci
il cammino in modo così preciso? Forse è solo questione di orientamento,
penso. Aquì, aquì , esta es la casa.
Fermiamo l’auto e Francisco è già pronto per scendere, apre la porta di
calamina e via spedito arzillo lungo un corridoio che porta ad un piccolo patio
(cortile) dove incontriamo suo fratello con la moglie.
Saluti, abbracci. … iniziano a raccontarci confidenze, frammenti
di vita,… quando era giovane Francisco è
andato in oriente a lavorare, i due fratelli non si sono visti per ben 6 anni,
poi si sono ritrovati, hanno figli, ma aimè sono andati a vivere in Argentina; hanno
venduto i terreni dei genitori con la promessa, non mantenuta, di costruirgli
una casa, e invece con i soldi hanno viaggiato, trovato lavoro e vivono
lontano, di loro non hanno più notizie, sanno di avere 5 nipoti che forse un
giorno incontreranno, se Dios vuole, es Dios que todo puede, mi sottolinea
ancora una volta don Francisco. Penso
alle parole di Francisco, mi sorprende
il suo totale abbandono nelle mani di Dios, un vecchietto che non ha nulla,
dimenticato e tradito dai figli, con un fratello malato, una situazione
economica precaria, dipende mensilmente dagli aiuti delle suore in viveri e
medicine, eppure la confidenza en Dios
gli dà una pace e una serenità palpabile
a chi gli sta accanto, una saggezza che traspira e prende forma nelle sue
parole.
Ci congediamo, è l’ora dei saluti, torniamo a casa con don
Francisco, prometto che tornerò a trovarlo appena posso, non so dare un tempo, preciso
che non vivo in città, che lavoro con i ragazzi, che abito lontano a circa cinque
ore di flota da Cochabamba, e se poi iniziano le piogge il cammino diventa pure
difficile…e lui prontamente mi spiazza, un dolce sorriso, alza la mano al cielo e mi interrompe dicendo
che forse non dipende tutto da me,… es Dios que todo puede!!! Bella lezione!
joe
Foto di G. Menni .La diffusione e copia di cio' che pubblicato in ogni post (pagine del diario e foto) sono rigorosamente vietate.
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Informazioni personali
- gio menni
- Diploma di ragioniera presso Istituto Achille Mapelli di Monza. Scuola Fondazione Giovanni ed Irene Cova di Milano, diploma di addetta alla lavorazione della ceramica al tornio. Fino al 2007 ho lavorato nel controllo di gestione del gruppo Multinazionale Sol Monza. Dal novembre 2007 esperienza missionaria nella comunità di Arque e Tujsuma - Bolivia . Attualmente vivo nella missione Salesiana di San Jose' Obrero di Kami - Cochabamba (Bolivia) per contatti giomenni@hotmail.it