sabato 23 agosto 2014

Desde Bolivia - Mani in pasta






Hno Toan e Hno Victor sono impegnati a Santa Cruz, quindi mi devo occupare dei ragazzi dell'internado.
E' mattino presto. Piove forte; a buon passo mi dirigo verso il collegio, tutto e' bagnato, umido... , scivolo sulla scala in legno che porta al locale studio, piede e gamba scivolano tra gli scalini di legno , male forte al ginocchio e alla tibia. Male forte da pianto. Resisto, cerco di capire come sfilare la gamba, soffro in silenzio, non chiedo aiuto e appena mi riprendo sollevo pantalone, fuso' e abbasso la calza di lana e aime' esce sangue, il colpo e' stato forte  e gli strati di vestiti non hanno sufficientemente protetto la gamba,... vai di acqua ghiacciata che qui non manca. Quando  non sai se gridare o piangere, trattengo il respiro, qualche lacrima, mi cola il naso.

Oggi ho l'incarico di preparare il pane. Ho affiancato Toan un paio di volte scrivendo le dosi e i vari passaggi, non mi resta che mettere le mani in pasta. Inizio a preparare la levadura, uso il prezioso termometro alimentare per misurare la temperatura dell'acqua, ok indica 38 gradi, bene ci siamo! e mentre cerco di riportare la temperatura del termometro a zero gradi con movimenti lanciati del braccio verso il basso cosi' come si usa fare con i termometri sanitari, aime' si sfila dalla plastica e cade rompendosi in mille pezzi, vetri e mercurio da tute le parti! Merda! Mi viene ancora da piangere! Entra in cucina p. Miguel e spiego cosa ho combinato, mi conforta dicendo che non sono questi i problemi della vita, si' , ma il prezioso termomero non c'e' piu',... come faremo a fare il pane e misurare la temperatura dell'acqua? Che disastro, oggi e' un giorno no , era meglio che rimanevo a letto coccolata dal rumore della pioggia.

Cerco nei vari taller p. Sera , non lo trovo. Mi accorgo che sto perdendo tempo, la levadura si sta indurendo, sono trascorsi piu' di  quindici minuti da quando l'ho preparata, devo assolutamente procedere.
Scaldo 15 litri di acqua, peso 10 kg di farina di trigo e 20 kg di farina 00, scendo a prendere il contenitore con la levadura,.. incrocio p. Sera, spiego il danno e lui mi risponde: " pazienza", come pazienza ripeto dentro di me!! Il termometro unico in Bolivia, puf,.. in mille pezzi!

Ok, andiamo avanti . Salgo nel locale del forno, la levadura e' densa , i 15 litri di acqua sono tiepidi, verso acqua e farina nell'impastatrice, aggiungo la levadura ormai pietrificata  la scollo dal recipiente con l'aiuto di un cucchiaio, a pezzi la butto nell'impastatrice e aziono la velocita' massima. Quale sara' il riusltato? Da subito dovrei ottenere una massa consistenza tipo cicca. Siamo lontani anni luce. Immobile mi perdo a guardare girare l'impastatrice e prego in silenzio affinche' il tutto non vada sprecato..., gira e rigira prima o poi gli ingredienti si impastano. Assorta, aspetto.
Cerco di capire se la consistenza cicca sia ok, mi sembra di si', spengo il motore, tocco l'impasto , ok big babool assicurata! Ora il problema e' come togliere la massa di 30 kg dall'impastatrice e metterla nel cassone di legno per farla lievitare fino alle prime ore del pomeriggio quando insieme ai ragazzi procederemo a fare il pane. Metto l'impasto nella bara di legno , lo copro con un foglio di plastica e una coperta per tenerlo caldo e attendo.

E' meta' mattina, sono curiosa , vado nel locale forno e bene, bene, la massa sta lievitando.








Pomeriggio iniziamo a preparare il pane, il forno sta bruciando bene e alle 18 abbiamo sfornato circa 400 pani. Ci raggiunge p. Sera , il pane e' ben cotto, risultato eccellente.
Si'..., ma che fatica! Giusto per concludere la giornata in bellezza, sorprendo alcuni ragazzi a rubare il pane; mi arrabbio, con voce forte da incazzata nera dico loro che non mi va di lavorare con dei ladri, se hanno fame basta chiedere, ma non rubare, questo modo di fare mi fa imbestialire, non e' cosi' che si lavora insieme.

Sono le nove della sera, stanca vado a dormire.
Sono a letto, penso a tutti gli eventi capitati, in fondo non e' andata cosi' male, nei prossimi giorni avremo ancora pane, e il pane di ieri e' sempre piu' buono!!
buona notte joe




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Diploma di ragioniera presso Istituto Achille Mapelli di Monza. Scuola Fondazione Giovanni ed Irene Cova di Milano, diploma di addetta alla lavorazione della ceramica al tornio. Fino al 2007 ho lavorato nel controllo di gestione del gruppo Multinazionale Sol Monza. Dal novembre 2007 esperienza missionaria nella comunità di Arque e Tujsuma - Bolivia . Attualmente vivo nella missione Salesiana di San Jose' Obrero di Kami - Cochabamba (Bolivia) per contatti giomenni@hotmail.it