mercoledì 31 agosto 2016

Desde Bolivia - Los mineros

 

26 agosto 2016 - Bolivia: la guerra dei minatori sull'altopiano di Panduro

Sono scene di vera e propria guerriglia quelle che dal maggio scorso si ripetono, quasi ogni giorno, sugli altipiani della provincia boliviana di Panduro, dove i minatori in protesta si scontrano con i militari del presidente Morales. Lo sciopero della categoria è contro la riforma delle organizzazioni sindacali promossa dal governo. E' in questa zona che è stato trovato il corpo senza vita del viceministro all'Interno Rodolfo Illanes, recatosi sul posto per cercare di mediare con i minatori. La polizia ha eseguito un centinaio di arresti
 
 
 agosto 2016 - scontro minatori/governo, in breve i fatti vissuti in Kami e dintorni

Lettere di padre Serafino
Carissimi, un saluto a tutti voi che seguite con attenzione gli avvenimenti che in questi giorni preoccupano per i gravi fatti che si stanno svolgendo qui in Bolivia. Ieri abbiamo fatto il funerale di uno dei minatori ucciso da una fucilata dei poliziotti mandati dal governo per sbloccare la strada principale in Pongo in cui si erano concentrati i minatori di kami… questi blocchi stradali sono stati messi in piedi dai minatori cooperativisti che non accettano la nuova legge sul cooperativismo che pretende riformare le cooperative di tutto il paese… è vero che il cooperativismo dei minatori ha tante cose sbagliate… ma la storia di 50 anni di un popolo non si cambia con un decreto!!!! Ci vuole ben altro!!!!
Il governo non è stato in grado di intervenire in modo capillare nell’aprire un dialogo sincero dal di dentro del cooperativismo e la gente ha reagito con i blocchi stradali…. Metodo unico per ogni reclamo nel paese… collaudato da Evo Morales dai tempi in cui come sindacalista bloccava il paese rendendolo ingestibile!!! Oggi che Evo è al governo si è trasformato in dittatore e se qualcuno si azzarda a non pensarla come lui è tacciato di imperialista e sovversivo, motivo sufficiente per essere fucilato....
Un po’ di cronistoria di questi giorni terribili:
Da Mercoledì alle prime ore del mattino i minatori di kami sono andati a Pongo a rinforzare il blocco stradale tenuto dai minatori di Arque e Sayari che già contavano con un morto e all’arrivo a Pongo sono stati intercettati dalla polizia che non li ha lasciati arrivare sulla statale…. I minatori, frustrati da questo contrattempo dopo tentativi andati a vuoto stavano già ritornando a kami quando la polizia catturò un gruppo di 19 minatori di kami, provocando nuovamente il ritorno dei nostri alla lotta…. Che si concluse con un morto ucciso da un franco tiratore …. Inoltre è importante notare che la polizia era armata con armi da guerra e per terra dovunque si trovavano bossoli di calibri da guerra.
All’1 del mattino di giovedì sono partito da kami con una cammionetta carica di caffè e altre bevande calde e viveri per portare almeno una colazione agli oltre 2.000 minatori di kami che avevano passato la notte all’addiaccio in un posto freddissimo con parecchi gradi sotto zero. Mi strappava il cuore versare un po’ di caffè in tazze improvvisate utilizzando nylon buttati o in vecchie bottiglie di plástica tagliate a metà… nella più assoluta precarietà… i feriti con pallottole in varie parti del corpo erano già stati portati a kami la será prima e rimaneva solo il morto lì con loro.
Raccomando prudenza e torno a kami dove trovo un ambiente complicato: le donne in emergenza per proteggere i loro mariti presi prigionieri dalla polizia avevano catturato i 2 poliziotti di stanza a kami e li tenevano come ostaggi per scambiarli con i loro mariti minatori presi come prigionieri dalla polizia… Mi telefonano vari colonnelli della polizia chiedendo di fare il possibile per realizzare lo scambio… cosa che mi obbligò a ripartire con i 2 poliziotti il giorno stesso per consegnarli al posto del blocco stradale di Pongo nella località Sayari… lì mentre stavo consegnando i 2 ostaggi nelle mani dei presidenti della Cooperativa perchè procedessero allo scambio sentí che stava succedendo qualcosa di grave: la gente estaba tesissima e non capivo il perchè…. Ritornai a kami per poter ripartire alle 3 di mattina per portare caffè e viveri, ma nella notte alle 2 di notte arrivarono tutti i minatori con una carovana di camión, pullmann, moto, ambulanza….. a kami: avevano abbandonato il posto di blocco perché  era arrivata la conferma che i minatori del posto di blocco di Panduro avevano ammazzato il viceministro…proprio nell’ora in cui si prevedeva lo scambio di prigionieri con gli ostaggi. La mattina dopo fui pregato di riportare i due malcapitati ostaggi e riconsegnarli alla Polizia nel posto di blocco di Sayari… cosa che ho realizzato senza altre difficoltà.
Ieri il funerale ha fatto rivivere un momento di impotenza e di rabbia perché  il governo fa tanto lutto per il suo morto “eccellente”, mentre i quattro minatori lasciano famiglie nella disperazione en el dolore più sconsolato. Li accompagniamo come possiamo.
Scusate la confusione degli avvenimenti…ma siamo in una confusione totale…
Un abbraccio a tutti voi. Pregate per noi. Padre S.
Kami, 13 settembre 2016
I disordini sono momentaneamente sospesi dopo i 5 minatori morti…oltre al viceministro Illanes. Ora c’è tutta la polemica di chi c’era dietro le quinte per la morte del viceministro…. E soprattutto le morti dei minatori non sono stati raffreddori ma pallottole sparate ….evidentemente dalla polizia ….che tutti giurano che non aveva armi in dotazione…. Non è credibile la storia che conta il governo che i minatori si siano sparati tra di loro…. Una nostra giornalista racconta come si è svolto il sopralluogo del fiscale al luogo di uno dei morti: la polizia aveva nascosto il sangue con delle pietre e il fiscale stava passando oltre senza neanche vedere che il sangue era abbondante e non avevano potuto cancellarlo completamente… fu uno dei nostri a richiamarla indietro perché vedesse quello che evidentemente non “doveva” vedere… I mezzi di informazione su informazioni parziali della polizia diedero una versione tale dei fatti all'opinione pubblica che i minatori sono considerati dei bruti violenti e irrazionali….
Il governo ha emesso un decreto in cui proibisce la compra e il trasporto di dinamite alle cooperative dei minatori per tre mesi e questo vuol dire mettere alla fame tutte le cooperative dei minatori… circa 150.000 minatori che con le loro famiglie fanno quasi un milione di persone.
 Adesso essendo in carcere tutti i dirigente di FENCOMIN (FEDERAZIONE DELLE COOPERATIVE MINERARIE DELLA BOLIVIA) le cooperative hanno formato un comitato di pacificazione per sostituire la coordinazione che non c’è più, ma il governo non riconosce questa istanza di dialogo e trova scuse per tirare alla lunga e mettere alle corde il movimento dei cooperativisti.
 Il fuoco cova sotto la cenere e i minatori continuano a dirsi: con la dinamite abbiamo appoggiato Evo perchè prendesse il potere e poi ci tratti in questo modo….c’è molta rabbia…. Speriamo che non torni a esplodere.
 La mancanza di dinamite obliga anche noi a rallentare i lavori della strada che porta al salto della nuova centrale CHICOTE CHICO.  Speriamo che si trovi qualche mediazione e si arrivi a un dialogo serio.  Sul versante agricolo siamo alle corde per la continua siccità che non permette di produrre qualche raccolto…. I prodotti agricoli hanno avuto aumenti forti ed è diventato difficile trovare generi alimentari freschi, almeno dalle nostre parti. (Le patate sono passate da 150 a 500 Boliviani il sacco.  Noi continuiamo a lavorare con le nostre attività: abbiamo ottenuto il registro sanitario degli insaccati e quindi ci lanceremo con tutta legalità sul mercato più grosso di qualche supermercato…. Speriamo in bene.  Sul versante educazione técnica siamo ormai agli ultimi corsi per quest’anno. Per il prossimo vedremo di organizzarci meglio, vista la grande aspettativa che c’è tra alunni e genitori.
 Vi saluto tutti e spero di potervi dare buone notizie presto. Serafino 
Kami - marcia di solidarietà con i minatori arrestati
 




Nessun commento:

Posta un commento

Informazioni personali

La mia foto
Diploma di ragioniera presso Istituto Achille Mapelli di Monza. Scuola Fondazione Giovanni ed Irene Cova di Milano, diploma di addetta alla lavorazione della ceramica al tornio. Fino al 2007 ho lavorato nel controllo di gestione del gruppo Multinazionale Sol Monza. Dal novembre 2007 esperienza missionaria nella comunità di Arque e Tujsuma - Bolivia . Attualmente vivo nella missione Salesiana di San Jose' Obrero di Kami - Cochabamba (Bolivia) per contatti giomenni@hotmail.it